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Sotto i raggi - Elle
Sul magazine ELLE ci si prepara a un'abbronzatura più cosciente e sana, grazie al consulto di dermatologi esperti che chiariscono una volta per tutte gli effetti scatenati dai raggi UV sulla pelle e spiegano come possiamo scegliere la corretta protezione solare in base non solo al fototipo, ma anche al luogo di villeggiatura.
Abbronzatura sempre più smart con le App per proteggersi dal sole
Non potevano mancare le App per calcolare l'intensità dei raggi ultravioletti e infrarossi. Tra le migliori spunta Qsun, che fornisce in tempo reale indicazioni su temperatura, potenza dei raggi solari e densità dell'ozono. Ma non è finita qui! Esistono app mobile che, grazie al codice a barre riportato sulla confezione della crema solare corpo, riescono a identificare se la protezione solare è adatta al luogo e al fototipo di pelle e avvisano quando si è superato il periodo massimo di esposizione. tecnologie innovative che non solo assicurano una tintarella più sana, ma mettono la pelle al sicuro dall'eritema solare.
Solari personalizzati in base alla latitudine
Per scegliere la corretta crema solare diventa quindi fondamentale controllare latitudine e altitudine. Sappiamo che in montagna i raggi ultravioletti sono più diretti e potenti e che alcune superfici, come neve, acqua, sabbia e cemento, possono riflettere queste radiazioni negative per la pelle. Se si parte per le Maldive sarà quindi necessario munirsi di una protezione solare alta, con SPF 50 come minimo, soprattutto se è il primo sole dell'anno, mentre nel Mediterraneo si può puntare su uno spray solare corpo/viso con SPF 30.
SPF e radiazioni solari
Per chiarire una volta per tutte come l'esposizione solare, a lungo andare, possa causare danni seri alla pelle interviene il professore e direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis Antonino Di Pietro, che chiarisce cosa sono le radiazioni solari e come attaccano le cute:
Le radiazioni solari si classificano in base alla loro lunghezza d'onda: oltre alla luce visibile (percepita dall'occhio umano), si distinguono raggi infrarossi (ir) e raggi ultravioletti (uv). Questi ultimi riescono a raggiungere il derma, producendo un effetto sui tessuti e sul sistema metabolico e si schermano col fattore di protezione adatto. I primi, invece arrivano all'interno dell'organismo, e l'unico espediente per fermarli è assicurare freschezza e idratazione alla pelle, con acque termali, bagni e docce frequenti.
In risposta ai raggi solari entra in gioco L'SPF (Sun Protection Factor); una classificazione di filtri che aiutano a schermare o bloccare gli effetti negativi dei raggi del sole. I numeri (compresi solitamente da 6 a 50) che indicano la protezione solare sono ricavati dal tempo necessario per produrre l'eritema sulla pelle, protetta con un filtro oppure no. Per migliorare l'azione della protezione solare è necessario prestare attenzione anche al modo d'uso, applicando la crema solare ogni tre ore e dopo ogni bagno (anche se la crema è water resistant).
Creme e spray solari ecosostenibili
Le ultime polemiche sui solari riguardano proprio le protezioni water resistant. Recenti studi hanno verificato come alcune sostanze contenute nelle creme con protezione solare, possano essere tossiche per l'ambiente marino contaminando la vita di flora e fauna. Questo allarme ha attivato i ricercatori di alcune case dermocosmetiche che si sono impegnate nella ricerca di filtri solari più rispettosi nei confronti dell'ambiente.
Anche il team di ricerca Skinius ha fatto la sua parte, creando due prodotti con protezione solare SPF30 e SPF50 sicuri per l'uomo e per l'ambiente. PLUSOL crema solare e PLUSOL spray solare contengono il complesso Plusolina (un mix di oli vegetali) e un sistema di filtri innovativo. Gli ingredienti della linea solare PLUSOL sono naturali e provenienti da fonti sostenibili e rinnovabili, in alta percentuale biodegradabili, per una protezione solare ecosostenibile e rispettosa per l’ambiente acquatico. Tutto questo senza rinunciare al comfort di una texture a rapido assorbimento, ma efficace per schermare la pelle dai raggi UV.
Il cibo che fa abbronzare: i tan preparer
Preparare la pelle all'esposizione solare non richiede molti sacrifici e può essere una mossa utile per rendere la pelle più resistente in spiaggia o in alta quota. Gli integratori "solari" sono il trattamento più semplice: chiamati anche "tan preparer", hanno attivi specifici per aiutare la normale pigmentazione della pelle. I classici sono a base di betacarotene, vitamina C e antiossidanti. I più innovativo contengono invece estratto di pino marittimo francese, rame e tagete. L'ideale è cominciare ciclo almeno un mese prima, e in caso di fototipo chiaro anche due.